top of page

Presentazione del volume biografico VIDA Y OBRA DEL VII CONDE DE LEMOS di Manuela Saez


foto di Nicola Castaldo


Lo scorso 5 ottobre si è tenuta nella splendida Cappella del Real Monte Manso di Scala la presentazione della biografia di Pedro Fernández de Castro VII Conte di Lemos vicerè di Napoli dal 1610 al 1616. Il Governatore Decano Don Fabrizio Cattaneo dei Principi di Sannicandro nel suo saluto ha voluto ringraziare il Console Generale di Spagna Don Juan Antonio Martín Burgos per la presenza che ha consolidato il legame storico, artistico e intellettuale della nostra istituzione con la Spagna. Il Consolato di Spagna sempre affianco alle iniziative culturali promosse dal Monte Manso che pongono al centro la forte relazione tra Napoli e la Spagna tra Manso e Lemos e che vedranno presto nuove e importanti collaborazioni. Il Governatore Cattaneo ha voluto ringraziare i due illustri relatori, il professore Giovanni Muto, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II che nei mesi scorsi ha ricevuto in Spagna, dalle mani del Re Filippo VI, il prestigioso premio HISTORIA ORDENES ESPANOLA, Renato Ruotolo, uno dei maggiori esperti di storia dell’arte a Napoli, per il loro forte legame al Monte Manso. e i due prestigiosi musicisti dell’Ensemble Resonet Musica Antigua di Santiago de Compostela il liutista Fernando Reyes e la soprano Mercedes Hernández che si sono esibiti in un concerto con musiche su testi di Trabaci, di Miguel Cervantes e dello stesso Conte di Lemos . Il Governatore Cattaneo ha voluto sottolineare che dal 2011 la Fondazione Real Monte Manso di Scala, sulla spinta della Dott. Manuela Saez, studiosa Monfortina esperta della famiglia Lemos, ha organizzato vari convegni internazionali, intorno al sodalizio politico e culturale tra il viceré di Napoli Pedro Fernández de Castro, VII conte di Lemos, e Giovan Battista Manso grazie ai quali fu fondata l’Accademia Napoletana degli Oziosi e a cui aderirono intellettuali spagnoli e napoletani di primo piano. Con l’occasione il Governo della Fondazione ha voluto omaggiare la Dott.ssa Manuela Saez con un piccolo busto in terracotta del VII Conte di Lemos realizzato dall’artista Riccardo Ruggiano autore dei due busti collocati nel marzo scorso nell’androne del palazzo sede del Monte. Il Prof Giovanni Muto nella sua relazione ha sottolineato l’importanza di Don Pedro Fernandez de Castro, durante il suo viceregno, “nella costruzione di un modo diverso di intendere il rapporto tra centro e periferia, tra la monarchia di Spagna e il viceregno napoletano” la biografia della Saez come i suoi studi passati "mostrano sia il profilo della committenza artistica, di questo aristocratico gallego, sia l’importanza della struttura cortigiana a Monforte di Lemos come a Napoli durante il suo viceregno tra il 1610 e il 1616". Renato Ruotolo ha sottolineato che sia per Napoli che per la Spagna gli studi della Saez hanno gettato una luce nuova su questo personaggio come anche su una serie di artisti napoletani a cui Lemos si rivolge e di cui prima poco si conosceva. Ruotolo ha ricordato che Lemos è uno dei vicerè che ha lasciato un impronta maggiore sulla cultura napoletana, fu Lemos a portare l’Università nell’attuale Museo Archeologico, che prima del 700 era il palazzo degli Studi, a fondare con Manso l’Accademia Napolitana degli Oziosi, la Congregazion del Sanctissimo Sacramento de la Eucharistia de la Nacion Española in San Giacomo degli Spagnoli, che fu la contessa di Lemos a finanziare la Chiesa di San Ferdinando di Napoli. Il rapporto dei Lemos con Napoli fu tanto stretto che quando ritornarono in Galizia dettero il nome di Posillipo ad un luogo di Monforte per ricordare i luoghi e i lieti giorni che avevano vissuto a Napoli. E proprio "I lieti giorni di Napoli" è stato il titolo del concerto dell'ensemble Resonet Música Antigua di Santiago de Compostela che ha concluso la serata e che ha visto splendidi protagonisti la soprano Mercedes Hernández e Fernando Reyes Ferrón chitarra barocca. Il liutista Reyes infine ha sottolineato che uno dei sonetti interpretati durante il concerto, scritto dal Lemos, fu dedicato a Giovan Battista Manso il contenuto parla di due piccoli fiumi che si incontrano uno dei due ruscelli si chiama Manso quasi a simboleggiare l’idillio nato tra questi due grandi personaggi del 600 che dettero vita all’Accademia Napolitana degli Oziosi

bottom of page